Stabilità 2016: 0 euro per il Dottorato. Le nostre proposte: copertura con borsa di tutti i posti e 11.000 dottorandi l’anno entro il 2021

Nel 2012 l’Italia si piazzava tristemente al terzultimo posto tra i Paesi europei per numero di dottorandi ogni 1.000 abitanti (ADI 2015, p. 5). Nel XXX ciclo di dottorato, ben 2.000 colleghi non percepiscono alcuna forma di sostegno economico per il loro percorso (ADI 2015, p. 8) e debbono pagare tasse che possono arrivare fino a 2.000 euro l’anno (ADI 2015, p. 3). Nel corso degli ultimi 7 anni i posti coperti da borsa di dottorato banditi annualmente sono calati del 15% (nostra elaborazione su dati ANVUR 2014, p. 268).

A fronte di un così fosco scenario quante risorse sono state destinate, all’interno del Disegno di Legge di Stabilità 2016, a questo settore strategico per il futuro del nostro sistema accademico?

0 EURO

ADI, insieme a FLC CGIL, Link Coordinamento Universitario e CRNSU, ha elaborato il seguente emendamento che ha come obiettivi la copertura con borsa di tutti i i posti di dottorato e l’innalzamento del numero di posti banditi a 11.000 l’anno entro il 2021.

 

Articolo 17 (Università), Comma 5
Riga 6. Emendamento aggiuntivo.

Aggiungere il comma 5 bis “Nell'ottica di offrire ai capaci e meritevoli i mezzi per raggiungere il più alto grado degli studi, e al fine di garantire un numero di borse di studio corrispondente all'intera offerta dottorale, il Fondo di Finanziamento Ordinario delle università previsto dall’articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 121 è incrementato di 33 milioni di euro per l'anno 2016, di 66 milioni di euro per il 2017, di 100 milioni di euro per il 2018, di 133 milioni di euro per il 2019, di 166 milioni di euro per l'anno 2020, di 200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021 per la copertura degli oneri per il finanziamento per le borse di studio di cui all'articolo 4, comma 5, lettera c della legge 3 luglio 1998, n. 210, e successive modificazioni”.

 

Relazione illustrativa

L’emendamento prevede un progressivo aumento delle risorse stanziate nel “Fondo di Finanziamento Ordinario” al fine di incrementare il numero dei giovani dotati di elevata qualificazione scientifica e sostenere quanti intendono intraprendere il dottorato di ricerca, al contempo terzo ciclo della formazione e fase iniziale della carriera accademica.

L'aumento delle risorse destinate ai corsi di dottorato consentirà non solo di rilanciare il sistema della ricerca nel suo complesso ma avrà più ampie ricadute sullo sviluppo del Paese. Come rileva l’OCSE (Education at a Glance 2013, p. 295): «i dottorati di ricerca giocano un ruolo cruciale nel guidare l’innovazione e la crescita economica […]. Le aziende sono attratte dai Paesi che fanno di questo livello di formazione e ricerca una opportunità facilmente raggiungibile», laddove tale “raggiungibilità” deve intendersi quale “accessibilità” dei percorsi di dottorato nel loro svolgersi.

Attualmente, purtroppo, oltre 2.000 dottorandi di ricerca (XXX ciclo) non percepiscono alcun sostegno economico per il loro percorso e sono anzi costretti a pagare tasse che possono arrivare fino a 2.000 euro l'anno, sperimentando una situazione di precarietà che non solo intacca le condizioni di vita e di ricerca dei singoli ma che compromette il processo di produzione del sapere da parte degli atenei in cui operano. A ciò va aggiunto che il numero delle borse di dottorato bandite annualmente è calato del 15% dal 2008 a oggi mentre l’Italia ristagna al 26° posto su 28 Paesi europei per numero di dottorandi ogni 1.000 abitanti.

La misura proposta consentirà di coprire interamente tutti i posti messi annualmente a bando, dando finalmente attuazione al dettato della Carta Europea dei Ricercatori (pp. 18-19): «I datori di lavoro e/o i finanziatori dovrebbero assicurare ai ricercatori condizioni giuste e attrattive in termini di finanziamento e/o salario [...]. Ciò vale per i ricercatori in tutte le fasi della loro carriera, ivi compresi i ricercatori nella fase iniziale di carriera, conformemente al loro status giuridico, alla loro prestazione e al livello di qualifiche e/o responsabilità.»

La misura inoltre favorirà già nel breve periodo l'aumento della frequenza e della partecipazione attiva ai percorsi di ricerca, valorizzando il lavoro di tutti i dottorandi, aumentandone altresì il respiro europeo ed internazionale, favorendo e sostenendo la mobilità dei giovani ricercatori, nell'ottica di un complessivo e omogeneo potenziamento dell'offerta dottorale a livello nazionale.