Continuità o cambiamento: quale politica per l'Università?

Continuità o cambiamento: quale politica per l'Università?

Secondo indiscrezioni pubblicate su ROARS, è quasi certa la nomina del prof. Giuseppe Valditara a Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del MIUR, in sostituzione del prof. Marco Mancini.

Il prof. Valditara vanta una lunga esperienza politica come Senatore, ruolo che ha ricoperto dal 2001 al 2013, per tre legislature. È sua la firma sull’emendamento che, nel novembre 2007, portò al secondo aumento della borsa di dottorato in Italia (da 800 a più di 1000 euro). Tre anni dopo Valditara è stato relatore di maggioranza della Legge 240/2010 (Riforma Gelmini), contribuendo in modo determinante alla sua approvazione.

Se verrà confermata, la nomina di Valditara pone seri dubbi sulle politiche che il MIUR metterà in campo, nei prossimi mesi, sul fronte dell’università e della ricerca. Se da un lato, infatti, le dichiarazioni del sottosegretario Fioramonti indicano la volontà di sburocratizzare e riformare il sistema, la nomina di Valditara risulta invece in netta continuità con l’impianto legislativo su cui si dovrebbe intervenire, quello della Riforma Gelmini. Una riforma che ha platealmente fallito lo scopo di “tagliare le unghie ai baroni”, come dimostrano recenti vicende di cronaca, finendo per creare una abnorme concentrazione di potere accademico nelle mani di piccole elite.

A causa di scelte scellerate compiute in passato, migliaia di dottorandi, assegnisti e ricercatori precari sono intrappolati in un sistema che non è in grado di offrire loro serie prospettive né di valorizzare appieno il loro potenziale. Per cambiare questo stato di cose, è necessario prendere atto del fallimento complessivo della Riforma Gelmini e delle idee che l’hanno ispirata. Ancora nel 2014, Valditara ebbe a dichiarare:

“La legge 240, pur con i suoi limiti, [...] è l'unica riforma seria varata dal governo Berlusconi nella XVI legislatura. Chi non lo riconosce o è in malafede, o non la conosce, o ha una legittima visione ideologica [...]” (fonte: Il Fatto Quotidiano)

Ci auguriamo che negli ultimi quattro anni il giudizio del prof. Valditara sia maturato, e sia ora disposto a riconoscere la necessità di un intervento complessivo sul sistema universitario. ADI è pronta a sottoporre al prossimo Capo Dipartimento le proprie proposte, a partire dal tema scottante del reclutamento, dove un intervento legislativo non è ormai più rinviabile: metteremo in atto ogni possibile pressione affinché sull'Università il governo scelga la strada del cambiamento e non quella della continuità con la Riforma Gelmini.

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