Ieri, martedì 7 Marzo, il segretario generale della FLC-CGIL, Francesco Sinopoli, e il segretario nazionale dell’ADI, Giuseppe Montalbano, sono stati ricevuti dal direttore generale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Mancini, dal capo di gabinetto Sabrina Bono e dal consigliere Andrea Giorgio. L’incontro è stato incentrato sulle criticità presenti nell’estensione della DIS-COLL a dottorandi e assegnisti di ricerca, sulla necessità e urgenza di un piano di reclutamento straordinario di RTDb e sulla proposta di riforma strutturale del pre-ruolo avanzata dalle due organizzazioni.
In merito all’estensione della DIS-COLL per dottorandi e assegnisti contenuta nel DDL sul lavoro autonomo, ADI e FLC hanno denunciato con forza la previsione di un’aliquota aggiuntiva dello 0,51% da aggiungersi a quella del 32,72% per la gestione separata dell’INPS già prevista per il 2017. Dottorandi e assegnisti di ricerca già destinano una quota non indifferente della propria borsa/assegno alla gestione separata, con un’aliquota aumentata di oltre 4 punti dal 2014 al 2017, senza vedersi riconosciuta in cambio alcuna misura di welfare e il più delle volte senza la prospettiva concreta di una pensione. Come se non bastasse, l’importo della borsa di dottorato si attesta al di sotto del minimale contributivo per la gestione separata, penalizzando quindi i dottorandi nel calcolo dei contributi previdenziali di cui potranno effettivamente beneficiare. Per questo abbiamo chiesto ai rappresentanti del Ministero di sostenere il ritiro immediato dell'aliquota aggiuntiva.
Critica rimane inoltre l’esclusione dalla DIS-COLL dei dottorandi senza borsa, dei dottorandi del XXIX ciclo e delle altre figure iper-precarizzate della ricerca, come i borsisti non assegnisti. In questo senso ADI e FLC hanno posto con forza l’obiettivo primario di un’estensione delle misure di welfare a tutte le figure ancora escluse dalla DIS-COLL e di un superamento del dottorato senza borsa, attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive evitando così un'ulteriore contrazione dei posti messi a bando, nel quadro di una lotta alla proliferazione del precariato nelle Università.
L’introduzione di un’indennità di disoccupazione, infatti, non può e non deve far perdere di vista i nodi strutturali del precariato interno all’Università e al mondo della ricerca. Per questo ADI e FLC hanno avanzato al Ministero la richiesta di predisporre con urgenza un piano straordinario di reclutamento di RTDb, dirottando su di esso le risorse previste per le Cattedre Natta. A fronte di un taglio di 20 mila docenti di ruolo dal 2008 ed oggi e circa 1.800 pensionamenti l’anno, secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto ANVUR, gli RTDb attivati sono appena 1.900: una cifra raggiunta solo grazie al piano straordinario del DM 78/2016, ma del tutto insufficiente a far fronte alla cronica emorragia di personale di ruolo e alle prospettive di carriera pressoché nulle per gli oltre 50 mila precari della ricerca presenti nel sistema universitario.
Allo stesso tempo è necessario che un piano straordinario di RTDb faccia da apripista ad uno sblocco strutturale del reclutamento che richiede quale premessa una riforma radicale dei contratti pre-ruolo. ADI e FLC hanno ribadito la necessità di semplificare l’attuale giungla di contratti, di ridurre in maniera significativa gli anni di postdoc e di mettere fine allo sfruttamento del precariato, a cominciare dal superamento degli assegni di ricerca e dall’introduzione di un’unica figura pre-ruolo di tipo subordinato.
ADI e FLC riscontrano disponibilità da parte dei rappresentanti del Ministero a valutare un piano straordinario di RTDb, una priorità per la sostenibilità nel breve periodo del sistema universitario, e, a considerare una riforma strutturale del pre-ruolo su indirizzi promossi dalle due organizzazioni. Dopo questo incontro dovranno seguire interventi concreti in tempi brevi. Per questo ADI e FLC non abbasseranno la guardia e proseguiranno la mobilitazione avviata con l’estensione della DIS-COLL per i diritti e il futuro di migliaia di precari della ricerca e ricercatori in formazione.
Pubblicato Mer, 08/03/2017 - 10:05
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