Parere del CUN sulle "Linee guida per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato 2017"

Linee guida per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato 2017

Nota MIUR n. 11677 del 14 aprile 2017

 

Il dottorato di ricerca riveste un ruolo primario sia per il progresso culturale e scientifico del Paese che per il suo sviluppo economico e sociale. Per il sistema universitario costituisce un fattore decisivo di qualità, rappresentando il terzo e più elevato livello della formazione.

Il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ha già espresso apprezzamento, in termini generali, per l’attenzione dedicata alla qualità scientifica delle istituzioni autorizzate ad attivare corsi di dottorato di ricerca e alla sua verifica periodica, e per le stringenti condizioni poste all’accreditamento di soggetti erogatori del dottorato diversi dalle università.

Al contempo, il CUN ha espresso (Mozione 29.01.2014, Dichiarazione 22.10.2014) e qui ribadisce le critiche al DM n. 45 dell’8 febbraio 2013, rilevandone il carattere eccessivamente prescrittivo, l’enfasi posta sull’autorizzazione ex ante a scapito di un più efficace processo di valutazione ex post, e l’uso improprio dei risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) nella determinazione del possesso di documentati risultati di ricerca da parte dei componenti del Collegio dei Docenti.

Un altro fattore fondamentale che ha determinato e a oggi maggiormente determina disagio è la frequente emanazione di norme che si sovrappongono/sostituiscono a quelle vigenti, ivi inclusa l’introduzione dei cosiddetti “Dottorati Innovativi”, e cambiano lo scenario di riferimento in un contesto che, inevitabilmente, necessita di tempi di adattamento funzionali alla messa a regime.

È questo il caso delle recenti Linee Guida per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato 2017 (Nota MIUR n. 11677 del 14 aprile 2017) che introducono nuove modalità di definizione dei criteri e di calcolo degli indicatori a distanza di soli tre anni dalle precedenti Linee Guida per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato 2014 (Nota MIUR n. 436 del 24 marzo 2014).

Si sottolinea, inoltre, come la pubblicazione delle Linee Guida 2017 a così ridotta distanza temporale rispetto all’attivazione delle procedure telematiche per la sottomissione delle richieste di accreditamento (08.05.2017) ponga di fatto gli Atenei in seria difficoltà nella programmazione dei corsi di dottorato di ricerca. A tal proposito, si rileva anche come sarebbe stata opportuna la consultazione del mondo accademico e del suo organo di rappresentanza ai fini dell’emanazione delle nuove linee guida.

Nel merito delle Linee Guida 2017 il CUN osserva con preoccupazione un generale irrigidimento dei criteri e un innalzamento delle soglie degli indicatori, e mette in guardia dall’uso di indicatori numerici, quale l’indicatore discreto I, prima che ne sia dimostrata la significatività statistica. Esprime poi il forte timore che l'applicazione combinata di tali requisiti finisca per escludere dal collegio dei docenti una componente di professori e ricercatori di indubbio valore scientifico che, solamente per motivi di natura anagrafica o di servizio e/o appartenenza ad ambiti di ricerca specifici, non saranno in grado di soddisfare una combinazione di requisiti, soprattutto di natura quantitativa, che non trova riscontro nei processi di valutazione a livello europeo. Al contempo, si segnala il rischio che tali procedure portino a una contrazione del numero dei dottori di ricerca. Una comparazione delle modifiche su alcuni indicatori significativi tra le Linee Guida 2014 e quelle 2017 è riportata nell’allegato.

Infine, riguardo ai cosiddetti “Dottorati Innovativi”, il CUN rileva di averne già rimarcato le criticità (Raccomandazione 20.10.2016) e sottolinea che le definizioni e i requisiti contenuti nelle Linee Guida 2017 appaiono tuttora ambigui e in larga misura provvisori, specie in rapporto ai criteri della multidisciplinarietà e dell'internazionalizzazione

Tutto quanto considerato, il CUN rimette alla sede politico-amministrativa la valutazione delle criticità evidenziate e la conseguente adozione degli eventuali provvedimenti di competenza.

 

Allegato di comparazione

Di seguito, a titolo esemplificativo, è riportata la comparazione delle Linee Guida 2017 con le precedenti Linee Guida 2014 relativa ai suddetti indicatori.

L’indicatore discreto, denominato I, è ottenuto mediando sui professori e ricercatori che fanno parte del collegio completo, il seguente indicatore A, in grado di tener conto della produzione scientifica complessiva: A = 0, 0,4, 0,8, 1,2 se il relativo componente del collegio, professore di I, II fascia, o ricercatore, rispetta 0, 1, 2 o 3 delle soglie relative rispettivamente ai commissari per i professori di I fascia, ai professori di I fascia per i professori di II fascia, ai professori di II fascia per i ricercatori, calcolate nel settore concorsuale di appartenenza del componente del collegio, come indicato nel DM n. 120 del 7 giugno 2016, determinazione dei valori-soglia degli indicatori di cui agli allegati C, D ed E del D.M. 7 giugno 2016, n. 120”, diversamente da quanto disposto precedentemente (Nota MIUR n. 436 del 24 marzo 2014) “Indicatore I. Tale indicatore deve essere maggiore di 0,6. L’indicatore I, in grado di tener conto della produzione scientifica complessiva dal 2003 al 2012, è ottenuto mediando sui professori ordinari e associati che fanno parte del collegio il seguente indicatore A: A = 0, 0,4, 0,8, 1,2 se il relativo componente del collegio, professore ordinario o associato, supera 0, 1, 2 o 3 mediane, calcolate nella categoria di appartenenza del componente del collegio, degli indicatori di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2 dell’allegato A, e alle lettere a) e b) del comma 3 dell’Allegato B del Decreto”.

Indicatore quantitativo di attività scientifica. Tutti i componenti del collegio devono aver pubblicato i) nei settori bibliometrici, negli ultimi cinque anni un numero di prodotti pubblicati su riviste scientifiche contenute nelle banche dati internazionali "Scopus" e "Web of Science" almeno pari alla soglia fissata per i professori associati nel proprio settore concorsuale; ii) nei settori non bibliometrici, negli ultimi dieci anni un numero di articoli in riviste di classe A almeno pari alla soglia fissata per i professori associati nel proprio settore concorsuale” diversamente da quanto disposto precedentemente (Nota MIUR n. 436 del 24 marzo 2014) “Indicatore quantitativo di attività scientifica. Tutti i componenti del collegio devono possedere almeno due pubblicazioni scientifiche nelle categorie previste dalla VQR e coerenti con uno dei SSD di riferimento del collegio negli ultimi 5 anni”.

Qualificazione scientifica del coordinatore. A). possedere almeno due dei valori soglia previsti per i Commissari all’Abilitazione scientifica nazionale ai sensi del DM 120/2016; oppure: B) soddisfare almeno 2 delle seguenti condizioni: (i) la partecipazione a comitati di direzione o di redazione di riviste A/ISI/Scopus; (ii) l’esperienza di coordinamento centrale o di unità di gruppi di ricerca e/o di progetti nazionali o internazionali competitivi negli ultimi 10 anni; (iii) per i settori bibliometrici, l’h index a 15 anni del coordinatore deve essere uguale o superiore alla soglia ASN per il ruolo di commissario nel Settore Concorsuale (o SSD) di appartenenza. Per i settori non bibliometrici il numero di lavori pubblicati su riviste in classe A negli ultimi 15 anni deve essere uguale o superiore alla soglia per i commissari del Settore Concorsuale (o SSD) di riferimento dell’ultima ASN. Tali soglie si applicano indipendentemente dal fatto che il coordinatore abbia qualifica di professore ordinario o associato” diversamente da quanto disposto precedentemente (Nota MIUR n. 436 del 24 marzo 2014) “La valutazione viene effettuata sulla base del curriculum del medesimo, che ne garantisca la qualificazione e la capacità organizzativa in campo scientifico. A tal fine, il curriculum deve riportare, in particolare: (i) un sottoinsieme delle pubblicazioni dell’ultimo quinquennio; (ii) le esperienze di coordinamento di gruppi di ricerca e/o progetti nazionali o internazionali, eventuali riconoscimenti nazionali o internazionali ottenuti.