Testo Unico Università: Top Secret e antidemocratico

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Testo Unico Università | Nelle segrete stanze del Ministero dell’Istruzione, il Ministro Marco Bussetti ha formato una Commissione di soli professori ordinari e tecnici esterni incaricata di stilare il Testo Unico sull’Università. Come abbiamo già denunciato su Il Sole 24 Ore - Scuola24, riteniamo gravissimo che le rappresentanze di studenti e ricercatori siano state tenute all’oscuro. Per noi dell’ADI è necessario portare la discussione negli unici luoghi legittimati a rappresentare il mondo dell’università: il CUN e il CNSU.

 

Nel segreto delle stanze del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, il Ministro Marco Bussetti ha formato una Commissione di soli professori ordinari e tecnici esterni incaricata di stilare un Testo Unico sull’Università e la Ricerca. Nè il Ministro né il MIUR hanno dato notizia di questa iniziativa e il decreto di nomina (Decreto Ministeriale 760/2018 dello scorso 21 novembre) non è ancora disponibile sul sito, sebbene la Commissione si sia già riunita due volte.

Non si tratta di una Commissione a cui vengono affidati compiti secondari o di poco rilievo. Come emerge dal DDL “Semplificazioni”, tra gli interventi in esame ci sono la “razionalizzazione, eventualmente anche attraverso fusioni o soppressioni, di enti, agenzie, organismi comunque denominati, ivi compresi quelli preposti alla valutazione di scuola e università” e la “riduzione del numero di componenti degli organi collegiali e la razionalizzazione dei poteri di vigilanza ministeriale”.

L’ADI è contraria a processi di riforma portati avanti da commissioni tecniche - o apparentemente tali - che ignorano i normali spazi di confronto democratico della comunità accademica ed esprime disappunto anche sulle stesse modalità di creazione e composizione della Commissione che lavora al Testo Unico Università: ad oggi non è dato sapere neanche chi e con quali criteri abbia scelto i suoi componenti. L’aspetto più grave è che proprio chi dovrebbe rappresentare l’intera comunità universitaria abbia selezionato per un compito così delicato solo rettori, professori ordinari, direttori generali e tecnici esterni alle università. Nonostante costituiscano la maggioranza di coloro che popolano i nostri atenei, ricercatori, dottorandi e studenti non sono presenti. Si tratta di una commissione totalmente autoreferenziale che non tiene minimamente conto delle rappresentanze istituzionali come il CUN e il CNSU, unici organi legittimati dal voto accademico, che sono stati addirittura tenuti all’oscuro di questa operazione.

Ci chiediamo quali siano le ragioni che abbiano spinto il Ministro Bussetti ad operare con tutta questa segretezza. Forse c’entra anche la totale liberalizzazione dell’insegnamento universitario, che il prof. Valditara, capo-dipartimento del MIUR, ha già dichiarato essere un obiettivo di questo mandato?

Auspichiamo vivamente un cambio di rotta verso la trasparenza e l'inclusività. Riteniamo inaccettabile, gravissima e antidemocratica l'esclusione delle rappresentanze della comunità accademica da un processo decisionale di tale portata e chiediamo al Ministero di fare chiarezza sugli obiettivi di questa Commissione. Per l’ADI è necessario portare la discussione negli unici luoghi legittimati a rappresentare il mondo dell’università: il CUN e il CNSU. Siamo disponibili a confrontarci e a collaborare con tutte le categorie della comunità accademica per avviare un processo di riforma democratico e di reale cambiamento del sistema universitario.

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