Sapienza: il Senato prende atto del problema della rappresentanza democratica dei dottorandi

Sapienza: il Senato prende atto del problema della rappresentanza democratica dei dottorandi

Lo scorso 17 aprile si è tenuto, a Sapienza, il primo Senato Accademico dopo le elezioni studentesche del 20-23 marzo. ADI Roma, forte del risultato ottenuto dal proprio candidato, Vasco Avramo (204 preferenze), aveva chiesto al Senato Accademico di sostenere la nomina di quest'ultimo come rappresentante dei dottorandi e dei dottori di ricerca, quale segno di riconoscimento, da parte del massimo organo accademico, dell'importanza del principio di rappresentanza democratica elettiva.

Purtroppo il Rettore e il Senato Accademico hanno inteso barricarsi dietro il formalismo stabilito dallo Statuto, ignorando la richiesta di ADI Roma e la forte legittimazione democratica ottenuta dal candidato dell'ADI. Riteniamo questa presa di posizione uno schiaffo alla domanda di partecipazione espressa con forza da numerosi colleghi e colleghe, ad oggi esclusi dalla diretta rappresentanza democratica.

Tuttavia nel corso della seduta alcuni Senatori Accademici, che ringraziamo per la loro presa di posizione, avrebbero sollevato obiezioni sulla procedura di nomina del rappresentante dei dottorandi e degli assegnisti, affrontando finalmente il problema della rappresentanza elettiva per dottorandi e assegnisti. Su questo punto il Rettore avrebbe ammesso che il problema esiste e dovrà essere risolto nella prossima modifica dello Statuto. Un importante segnale di apertura da parte della massima autorità accademica, a cui auspichiamo venga dato seguito quanto prima.

ADI è impegnata a livello nazionale per garantire a tutti i dottorandi e gli assegnisti il diritto di eleggere direttamente i loro rappresentanti negli organi accademici. Il nostro impegno collettivo proseguirà fino a che non otterremo questo diritto per tutti i dottorandi e gli assegnisti in Italia.

Buone notizie da Sapienza anche sul fronte del budget aggiuntivo del 10%, il Senato avrebbe risposto all'interrogiazione del Senatore Accademico Mattia Scandolo di LINK, che si è fatto portavoce dei nostri dubbi, garantendo lo stanziamento del budget 10% (un fondo da 1534 euro circa per il secondo e per il terzo anno, per un totale di circa 3068 euro) per tutti i dottorandi del 34° ciclo, con e senza borsa, come previsto dalla nota ministeriale del 14 aprile 2017.