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Una proposta per la riforma del Dottorato di Ricerca in Italia

Per la Riforma del Dottorato di Ricerca in Italia

Negli scorsi giorni ADI ha inviato alle istituzioni competenti e alle principali forze politiche le proposte che seguono, frutto di un lungo percorso di elaborazione politica e riflessione interna.

Le proposte mirano a cambiare completamente il volto del Dottorato di Ricerca in Italia, ridisegnandone gli scopi e l'inquadramento contrattuale, in un'ottica che renda finalmente e a tutti gli effetti il più alto grado di istruzione in Italia un periodo di formazione al lavoro. Per far questo è necessario porre fine a tutta una serie di discriminazioni e storture che, nel corso degli anni, vari provvedimenti legislativi hanno imposto sul dottorato di ricerca.

Dove sono le borse? Nessuna risposta dall'INPS sul bando per i dottorandi

Dove sono le borse? Nessuna risposta dall'INPS sul bando per i dottorandi

Lo scorso 22 Gennaio, in una lettera inviata al Presidente dell’INPS, prof. Tito Boeri, ADI ha chiesto notizie relative all’ultimo bando di concorso per borse di studio bandito dall’INPS, relative all’anno accademico 2015/16. Da quanto risulta dal testo del bando, l’Istituto ha scelto di non mettere a disposizione alcuna borsa a sostegno degli iscritti ai dottorati di ricerca, diversamente da quanto accaduto nel bando relativo all’anno accademico 2014/15.

L’ADI, organizzazione che tutela e rappresenta i dottorandi e i dottori di ricerca in Italia, ha giudicato questa scelta fortemente negativa.

Sapienza: un primo passo verso la rappresentanza elettiva

Buone notizie arrivano da Sapienza sull’annosa questione della rappresentanza per dottorandi e assegnisti di ricerca. Con la campagna elettorale di marzo per il rinnovo degli organi centrali, candidando Vasco Avramo nelle lista lista studentesca Link-Studenti Indipendenti e ottenendo il significativo risultato di 204 voti, ADI Roma ha avviato una campagna pubblica sulla necessità dell’istituzione di rappresentanza elettiva in Sapienza, dove ad oggi vige ancora la paradossale situazione della nomina diretta da parte del Rettore di un rappresentante di dottorandi e assegnisti in Senato Accademico.

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